sabato 3 dicembre 2011

Saper capire il mondo

 Scrisse il grande Karl Kraus: “l’arte mette in disordine la vita… i poeti dell’umanità ristabiliscono ogni volta il caos”. Parrebbe un’affermazione paradossale, mi sembra invece molto utile nel mondo di oggi, proprio perché la crisi che lo scuote dovrebbe poter metter in luce pratiche innovative, fantasia, inventiva ed invenzione. E, per tutto questo, occorre la cultura. La cultura in questo caso non è la parte fiorita del celebre detto “il pane e le rose”, ma è proprio il pane. Senza cultura non ci salveremo, questo deve essere chiaro a tutti. Temo che la percezione corrente sia che la cultura sia fruita solo come “divertimento”. Questa percezione elitaria purtroppo sconfessa la teoria della cultura come “public goods”, pubblica utilità. La cultura contribuisce fortemente allo sviluppo sociale ed economico ed è una spinta all’innovazione e quindi alla competitività. La cultura promuove l’integrazione delle differenti componenti della società civile nel rispetto della loro diversità. Leggiamo in un documento dell’Unione europea: “Per i giovani, che dovranno adattarsi a sempre nuove condizioni di accesso all'occupazione e all'evoluzione del lavoro e pertanto, pur essendo aumentate le possibilità di aver accesso alle informazioni e al sapere, è comunque ed a maggior ragione necessaria una modificazione delle competenze acquisite per poter affrontare adeguatamente i nuovi sistemi di lavoro, pena situazioni di incertezza, o peggio, di esclusione dal mondo produttivo. Poiché la società diviene sempre più una "società conoscitiva", l'istruzione e la formazione saranno a loro volta sempre più i principali vettori di identificazione, di appartenenza, di promozione sociale e di sviluppo personale. Ma considerare l'istruzione e la formazione in relazione con il problema dell'occupazione non significa che l'istruzione e la formazione debbano ridursi ad un'offerta di qualificazioni. L'istruzione e la formazione hanno sempre come funzione essenziale l'integrazione sociale e lo sviluppo personale, mediante la condivisione di valori comuni, la trasmissione di un patrimonio culturale e l'apprendimento dell'autonomia”. L’evoluzione della società verso una sempre maggiore complessità comporta già oggi, e sempre più in futuro, che si sia in grado di interpretare quel che accade, di saperlo in qualche modo pre-figurare, di sapervi far fronte, disponendo di capacità di adattamento intelligente. Occorre, insomma, saper capire il mondo. Per questo, e per stare meglio nel mondo, saperne godere la bellezza, la vivacità, con curiosità e coraggio, occorre cultura. La cultura è un diritto di tutti, giovani e vecchi, uomini e donne. Chi non lo capisca è destinato davvero al default.

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