sabato 16 giugno 2012

Gli apprendisti stregoni


In uno dei film più belli mai realizzati, “Fantasia”, di Walt Disney (film a tutti gli effetti, sofisticato, curatissimo,non semplicemente un lungometraggio di animazione), c’è un episodio dedicato all’apprendista stregone. Lo ricorderete: Topolino o Mickey Mouse, che dir si voglia, sulla musica di Paul Dukas, apprendista dello stregone Yen Sid, prova dei trucchi di magia senza però conoscere come controllarli. Le conseguenze sono immaginabili. l’episodio ha un retroterra molto colto: si tratta della ballata omonima che Wolfgang Goethe compose nel 1797, a sua volta ispirata a un episodio del Filopseudès, ovvero “l’amante del falso”) di Luciano di Samosata. Goethe narra di uno stregone che si assenta e del suo apprendista che decide di usare la magia per animare una scopa e fare le pulizie con nessuna fatica. Ma la scopa è incontrollabile, e si sfiora il disastro, rimediato, poi, al sopraggiungere dello stregone. La morale è chiara: meglio non cominciare qualcosa che non si sa come finire. L’immagine di Topolino che non sa come fermare la scopa da lui animata mi è tornata in mente, quando ho letto di alcuni sviluppi della ricerca sulla modificazione genetica. Amo i gatti, l’ho detto più volte, quindi sono rabbrividito ulteriormente, quando ho letto di gatti nel cui dna sono stati trasferiti geni di specie diverse, come quello di una medusa che li rende fluorescenti quando vengono osservati sotto la luce blu. Terribile. Si trattava, pare, di una ricerca condotta nell’ambito dello studio delle interazioni tra il virus dell’immunodeficienza felina e quello della sindrome di immunodeficienza acquisita. Ma i ricercatori hanno ammesso che la ricerca non sarà utilizzata direttamente sugli esseri umani. Allora, cui prodest? Gli animali non sono, non possono essere, non dovrebbero essere semplici pedine di una scacchiera eterodiretta; non sono sequenze geniche da manipolare, ma creature, a tutti gli effetti. Sono esseri senzienti, provano dolore, sentono l’affettività, ne manifestano. Sono convinto che chi faccia del male ad un animale potrebbe farlo anche ad un uomo. Sono convinto che questo archivio folle di pratiche manipolatorie stia lì, da una parte, per ora semplice (?) “gioco” scientifico, un domani applicabile anche – chissà – a creature “superiori”. Speriamo di no, ma gli apprenditi stregoni sono troppi e incontrollati. 

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