sabato 21 gennaio 2012

E luce fu

La luce sarà sempre di più vettore di intelligenza diffusa. È questo l’assunto che sta alla base dei progetti di città moderna. Una città interconnessa e integrata, con ogni genere di informazioni – il vero cibo dell’anima contemporanea – che viaggiano con la luce. Sono le cosiddette “smart cities”, fatte di agorà digitali, connessioni hi-tech, alimentate da pannelli solari, votate al risparmio energetico ed alla riduzione, quanto più possibile, dell’impronta ecologica. La “città intelligente” associa le tematiche dell’efficienza energetica e della sostenibilità, anche sociale. Centoventi milioni di punti luce pubblici, in tutta Europa; undici milioni in Italia. Possiamo vedere, dalle foto fatte dallo spazio, quanto la luce, come creazione umana, abbia ormai trasformato la percezione stessa del mondo. Teia era il nome che, nella mitologia greca preclassica, veniva dato ad una dea, anzi “la” dea per eccellenza, una Titanide che era madre di Helios, il dio del sole, Selene, la dea della luna, ed Eos, dea dell’aurora. Scrive il poeta Pindaro: “Madre del sole, Teia dai molteplici nomi, con la tua benedizione gli uomini onorano l'oro come elemento più prezioso di qualsiasi altro; ed attraverso il suo valore tu li accordi, o regina, le navi combattenti sul mare e le squadre di cavalli ammaestrati nelle gare di volteggio diventano meraviglie” . La luce quindi ha matrice femminile. Abbiamo già visto che, nel percorso verso la grande cultura della Grecia classica, la matrice femminile sia stata messa in ombra, così come la matrilinearità, a favore del principio maschile, culminante nella dea Athena, nata per partenogenesi dalla testa del padre Zeus. Dio della luce sarà allora Febo Apollo: Febo, Phoibos, colui che rifulge. Leggiamo un brano di Euripide: “Sfolgora il carro del Sole, fiammeggia sul mondo: dall'incendio del cielo gli astri cercano scampo nella sacra notte”. La luce dà vita, la luce acceca: Zeus sfolgora e uccide Semèle, colei che portava in grembo il futuro dio Dioniso, che diviene immortale grazie al fuoco della luce divina. La luce ci dà vita. Si dice: il lume dell’intelletto. “Fiat lux”: è la Bibbia, nel libro della “Genesi”. “Dio disse sia fatta la luce e la luce fu". Dopo cielo e terra (“La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso”), Dio crea la luce. E inizia la vita.

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