lunedì 15 agosto 2011

FILOSOFIA E SCIENZA


Anche se, nell'epoca moderna, filosofia e scienza naturale sono sempre state considerate come due discipline
ben distinte, in verità esse sono nate e si sono sviluppate insieme: il termine stesso “filosofia”, fin dall'origine, ha indicato il “desiderio di sapere”. La parola è di origine greca (desiderio - “filia” - di sapere - “sofia”), e venne usato per la prima volta dagli storici, che facevano appunto “storia”, o “istoria”, termine che in greco vuol dire letteralmente “le cose viste”. Ragionare sulle cose viste e tentare di capire cosa esse siano rappresenta il “desiderio di sapere”, di saperne cause e motivazioni. Platone dice una cosa splendida: la filosofia è la figlia della meraviglia; essa è la curiosità, è il non accettare le cose come sono e il tentare di comprenderle. Oso pensare che la successiva divaricazione tra filosofia e scienza, tra speculazione intellettuale e ricerca, nasca forse dall’affievolirsi di questo senso di meraviglia, in direzione della indagine puntuale. Per venire a tempi a noi più vicini, il grande filosofo Karl Jaspers, esaminando il rapporto tra filosofia e scienza, scrisse che, tra i due campi del sapere, esiste “un rapporto per nulla equivoco […] Anzitutto sono divenuti chiari i limiti della scienza”. Jaspers ne individua alcuni, tra cui è particolarmente interessante il seguente: “la conoscenza scientifica non è in grado di dare nessuna direzione per la vita. Non stabilisce valori validi; la scienza come scienza non può guidare la vita; per la sua chiarezza e decisione, essa rimanda a un altro fondamento della nostra vita”. Ma, ribadisce Jaspers, “nello stesso tempo, insieme coi limiti della scienza, si chiarisce l’importanza positiva e l’indispensabilità della scienza per la filosofia […] La via della scienza è indispensabile per la filosofia, perché soltanto la conoscenza di questa via impedisce che un’altra volta si affermi, in un modo poco chiaro e oggettivo, esservi nella filosofia la conoscenza obiettiva delle cose, che ha invece la sua sede nella ricerca metodicamente esatta”. Quindi, indipendenza del principio scientifico, indipendenza del principio filosofico, ma loro interdipendenza. E veniamo ad un pensatore a noi più vicino, il grande matematico Imre Toth: “La filosofia non è una scienza. Limitiamoci ad un solo argomento di prova: uno dei problemi della filosofia è trovare una risposta, anzi cercare una risposta alla questione che cos’è la verità […] Ma la nozione di verità non si applica alla filosofia […] Si parla della verità, ma il concetto di verità non si applica alla filosofia […] La filosofia non è una scienza, ma la domanda che voglio porre è: perché tutto deve essere scienza?”. La filosofia non è una scienza, ma è qualcosa forse di più importante, “perché tutte le culture, anche prescientifiche, hanno già pensieri che devono essere classificati, interpretati, come pensieri filosofici. Non è una scienza ma è un sapere”, che ha come oggetto il soggetto, il soggetto puro stesso. Il “conosci te stesso” socratico: qui siamo tornati, al γνωθι σεαυτόν. Come diceva ancora Jaspers, “il pensiero filosofico è tuttavia sempre originale e deve in ogni epoca realizzarsi storicamente sempre sotto nuove condizioni”..

pubblicato il 19 novembre 2010

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