lunedì 15 agosto 2011

Le parole sono importanti


Oggi vorrei parlarvi di un piccolo, recente libro. Ne è autrice Gabriella Ripa di Meana, psicoanalista, ed il titolo è: “Dialogo immaginario con Jacques Lacan”. Lacan, un gigante del pensiero, non solo psicoanalitico, lavorò molto sull'insegnamento originario di Freud. La rivoluzione freudiana consistette, detto in maniera sicuramente semplicistica, nel mettere al centro dell’esperienza umana l’inconscio, che diventa la vera voce dell’individuo. L'inconscio, secondo Freud, è "strutturato come un linguaggi ", è "desiderio che diviene linguaggio" e, per analizzare l'inconscio, è fondamentale la decifrazione di tale linguaggio. Indagare l’inconscio per sapere di più sui nostri desideri, sulle paure, su noi stessi. Lacan dirà che l’obiettivo dell’analisi e della terapia psicoanalitica non è il potenziamento dell’Io, cioè della la dimensione conscia dell’individuo, ma consentire l'accesso all’inconscio ed alla sua verità, che non è posseduto dall'Io. Se lasciamo che parli solo l’Io, non emergerà mai la verità del soggetto, poiché l’Io è una costruzione culturale e sociale. Per lo psicoanalista Johannes Cremerius, lo scopo della terapia psicoanalitica non consiste nella guarigione intesa come adattamento alle esigenze sociali, poiché "la via è lo scopo", la vita è creazione, non adeguamento, e la via psicoanalitica comporta un'esperienza di "illuminazione" di sé e del mondo. Il paziente non è un malato, ma una persona impegnata in un difficile percorso esistenziale. Non gli serve una ricetta che lo espropri della competenza su di sé e sulla propria vita, ma qualcuno che lo accompagni lungo questa strada. Nel libro di Gabriella Ripa di Meana c’è una pagina illuminante. Nell’immaginario dialogo (ovviamente basato sulla gran mole di testi e interventi che lo psicoanalista ci ha lasciato), Lacan ad un certo punto dice: “La psicoanalisi è un sintomo. È il sintomo con cui la civiltà reagisce al trionfo della scienza. In effetti, si occupa di quanto resta fuori dal discorso scientifico: derive, rimasugli, frammenti. Si perde nei sogni, negli errori, negli atti mancati […] La psicoanalisi accoglie una domanda inevasa, un’urgenza nascosta nella sofferenza psichica: la domanda di riuscire a arrangiarsi col reale senza annullare la propria soggettività”. La psicoanalisi è linguaggio, parola. Senza le parole non esisterebbe nulla. Neppure il dolore, neppure il piacere: sono le parole a dare il senso alle cose. Per questo, le parole sono importanti.

pubblicato il 12 novembre 2010

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